Il film plastico è prodotto tramite processi di estrusione e successivo stiro di materiali polimerici termoplastici. Tra le varie tipologie di polimeri utilizzati per la produzione di film, il polietilene ha un’incidenza del 73,5% sui consumi totali; segue il polipropilene con un altro 11% circa.
Gli impieghi dei film plastici sono più numerosi di quanto si possa immaginare, e spesso sono costituiti anche da “nicchie di mercato”, ma ad elevato valore aggiunto. Vengono utilizzati in prevalenza nel settore dell’imballaggio, in agricoltura, in edilizia, per realizzare rivestimenti ecc.
La materia prima per la produzione dei film plastici sono i materiali polimerici di cui il film è costituito. Tali materie prime, derivate spesso dalla trasformazione del petrolio, vengono prodotte in forma di granuli con specifica formulazione dipendentemente dal prodotto desiderato.
I processi deputati alla trasformazione del polimero in grani in un film continuo (spesso avvolto in bobine di grandi dimensioni) prendono il nome di trasformazioni primarie. Per la produzione di questi film il procedimento passa in gran parte da processi di estrusione.
I successivi processi, che prendono il nome di converting e che prevedono una grandissima varietà di macchine differenti ed altamente specializzate, possono essere di due tipologie:
Reglass produce rulli in fibra di carbonio ad elevate prestazioni che partecipano alla filiera di tutto il processo produttivo, dalla trasformazione primaria al converting.
Nella filiera primaria, Reglass ha esperienza nella costruzione di:
Nella filiera del converting, Reglass ha servito tutti i maggiori costruttori mondiali di macchine di trasformazione, incluse quelle per la produzione di film metallizzati ed accoppiati, taglierine secondarie, produzione di sacchetti e buste, stampa di supporti polimerici a packaging flessibili in genere, portando la tecnologia del carbonio in tutti i punti della macchina in cui questo poteva generare un vantaggio tecnico.
Il processo di estrusione è nato con lo sviluppo delle materie plastiche. Questi materiali, per le loro proprietà termoplastiche, subiscono un caratteristico rammollimento quando raggiungono specifiche temperature, riacquisendo la iniziale durezza quando la temperatura scende.
L’estrusione è appunto la tecnologia utilizzata per trasformare un polimero in forma granulare in un manufatto di forma continua mediante l’azione combinata di calore e pressione. Il materiale plastico granulare viene caricato in una apposita tramoggia e trasferito ad un cilindro scaldato in cui viene simultaneamente rammollito, omogeneizzato e spinto in avanti da una vite, fino a giungere alla testa dell’estrusore che imprime la forma desiderata al profilo continuo. Uscito dalla testa dell’estrusore il profilo viene raffreddato mediante aria o acqua, riassumendo quindi lo stato solido e mantenendo la geometria imposta dalla testa di estrusione. Questo processo può essere usato per la manifattura di qualsivoglia profilo continuo: tubolari di varia forma, piattine, lastre, barre di varie forme anche complesse.
Esistono poi processi di estrusione specifici per la produzione dei film plastici, in cui si deve assicurare uno spessore molto inferiore rispetto alla larghezza del film: tipici film plastici hanno spessori che possono andare da 7 micron fino a 500 micron, per applicazioni estremamente varie e differenti. In genere, la tecnologia legata alla trasformazione del granulo è la medesima, mentre sono peculiari le teste di estrusione e i processi cui il film caldo viene sottoposto prima di essere avvolto in bobine.
Esistono due processi principalmente usati per la produzione di film plastici:
I film ottenuti nella linea di estrusione vengono quindi rifilati, eventualmente tagliati longitudinalmente per avvolgere bobine di dimensioni trasportabili (i film bi-orientati possono venire prodotti in impianti di larghezza superiore ai 12 m, e il taglio in bobine trasportabili è assolutamente necessario), e avvolti su anime in plastica, metallo o cartone per essere trasportati alle macchine deputate alle successive trasformazioni necessarie per l’ottenimento del prodotto finito.
Il mercato dei film plastici è stato valutato a 183,46 miliardi di dollari nel 2020 e dovrebbe raggiungere i 220,25 miliardi entro il 2026, con un CAGR del 3% nel periodo di previsione 2021-2026 (Fonte: rivista www.plastmagazine.it).
Ecco di seguito una rassegna esemplificativa dei possibili utilizzi dei prodotti derivanti dalla lavorazione dei film plastici.